Alla scoperta del Design Thinking
“Gran parte degli esseri umani è guidata dalla paura di fare errori, quindi si concentra di più sul prevenirli che sul cogliere nuove opportunità. Le persone preferiscono l’inattività piuttosto che l’azione quando una scelta rischia di fallire. Ma non c’è innovazione senza azione”: nel 2018, sulla prestigiosa Harvard Business Review, la professoressa e analista Jeanne Liedtka ha spiegato l’importanza del design thinking, uno strumento importantissimo per superare, attraverso la creatività, gli ostacoli che possono ritardare o interrompere processi di innovazione.
Design thinking e creatività
Il design thinking è usato all’interno sia delle grandi e consolidate aziende internazionali che delle più piccole e innovative start-up. È un approccio che unisce business e creatività: un processo iterativo dove vengono ridefiniti i dubbi, contestate le ipotesi di partenza e proposte soluzioni innovative, con l’obiettivo di risolvere problemi complessi attraverso strategie alternative e soluzioni che all’inizio non sembravano possibili.
Da dove arriva il design thinking?
Nato all’interno di studi di design o agenzie pubblicitarie, il design thinking pone la creatività alla base di un metodo di progettazione che aiuti ad assumere un approccio diverso, a sviluppare la propensione verso l’azione e a considerare la possibilità di fallire perché proprio da lì emergono insegnamenti e soluzioni. Le grandi aziende del tech da tempo usano il design thinking, basti pensare al Design Sprint, il metodo usato da Google nello sviluppo di prodotti digitali. Il design thinking è anche insegnato all’interno dei corsi di business e non solo: è al centro dei percorsi didattici delle migliori università del mondo, da Stanford all’Imperial College di Londra.
Un approccio più umano
Questo approccio cambia la struttura della dinamica aziendale, perché di colpo gli individui coinvolti in un certo task vengono visti più come esseri umani con i loro gusti e le loro emozioni, che non come semplici impiegati, considerati solo per il loro titolo, o come ingranaggi di un processo. In questo modo il design thinking aumenta la quantità di impegno, di dialogo e il desiderio di imparare. Questo metodo è fondamentale in moltissimi settori (non solo nel tech, ma anche settori come cultura e turismo), perché stimola il lato creativo e lo pone al centro dei processi decisionali durante la fase di ideazione e produzione. Questo dimostra anche che la creatività non solo si può allenare, ma può entrare in ambiti dove fino a poco tempo fa veniva vista come aliena. Adesso, invece, è vista come un valore decisivo e ricercato in tutti i segmenti di mercato.