Le parole sono strumenti di potere e libertà, e incoraggiamo tutti a usare la propria voce per difendere la dignità e i diritti delle donne. Vogliamo ispirare il cambiamento e incoraggiare le giovani donne a parlare forte e con coraggio. L’impegno di Treccani Accademia nella promozione dei valori fondamentali, dell’uguaglianza di genere e della lotta contro la violenza sulle donne si riflette nelle parole di Rossella Calabrese, nostra consigliera delegata, in questa lettera a sua figlia.
Cara A.,
scrivo questa lettera a te ma diretta al mondo perchè oggi è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un momento per riflettere e agire.
“Stai zitta” queste due parole, spesso usate per silenziare le voci delle donne, oggi diventano per me il punto di partenza per una riflessione fondamentale sulla potenza delle parole e sul tuo ruolo nel mondo come giovane donna.
Il femminicidio è l’esito più tragico di una società che non rispetta le donne. Questo terribile atto è spesso il culmine di una cultura in cui le parole vengono usate come armi, per sminuire, controllare e silenziare. È un fenomeno che affonda le sue radici nelle disuguaglianze storiche, un retaggio di tempi in cui le donne erano considerate proprietà, non persone. Come disse un tempo Virginia Woolf, una scrittrice che ha lottato per i diritti delle donne con le sue parole: “Le parole appartengono a chi le sa usare”
A tredici anni, ti trovi in un’età cruciale. È il momento di imparare l’importanza delle parole e di come usarle. Le parole possono essere strumenti di potere e libertà, ma anche di oppressione e limitazione. Quando interagisci con i ragazzi, ricorda loro, e ricordati, che il rispetto è fondamentale. Non accettare mai di essere sminuita o di sentire frasi come “stai zitta” come se fossero normali. Invece, usa la tua voce per affermare la tua dignità e quella delle persone intorno a te.
Fai attenzione alle parole delle canzoni che ascolti. La musica riflette spesso le visioni e i valori della società. Alcune canzoni raccontano stereotipi dannosi e visioni distorte delle donne. Essere critici nei confronti di questi messaggi è un passo fondamentale per costruire un mondo più rispettoso.
Nella storia, nella letteratura e nelle scienze, le donne hanno lottato instancabilmente per essere ascoltate. Pensa a Mary Wollstonecraft, autrice di “A Vindication of the Rights of Woman”, o a Marie Curie, che ha sfidato gli stereotipi di genere nella scienza. Queste donne hanno usato le loro parole e le loro azioni per cambiare il mondo, dimostrando che nessuno ha il diritto di dirci di “stare zitte”.
La libertà di cui godiamo oggi è il risultato di queste lotte. Le tue parole hanno potere. Usale per difendere te stessa e le altre, per costruire un futuro in cui nessuna donna dovrà sentirsi minacciata, sminuita o silenziata.
Quindi, figlia mia, mentre il mondo ti dirà a volte di ‘stare zitta’, io ti dico: usa la tua voce.
Parla forte, parla con coraggio, impara ogni giorno parole nuove! Lascia che ogni tua parola sia un’eco delle battaglie vinte e una luce verso quelle che ancora dobbiamo combattere.
In un mondo che spesso cerca di silenziare le donne, il tuo parlare sarà un atto di ribellione, di forza e di speranza. Il tuo diritto di parlare, di essere ascoltata, è il nostro più grande trionfo. Non essere mai zitta, A., perché il mondo ha bisogno della tua voce.
Con amore e speranza
Mamma