Il turismo culturale raccontato da IFEXPERIENCE

Novembre 8, 2023

Interviste

Il mondo del turismo culturale è in continua evoluzione. Chi ci lavora si confronta ogni giorno con un pubblico sempre più esigente, alla ricerca di esperienze originali e piene di stupore. Dal 2006, IFEXPERIENCE crea esperienze esclusive per far scoprire l’anima segreta di luoghi magnifici, spesso poco noti. Abbiamo intervistato i suoi fondatori, Daniela Bianco e Filippo Cosmelli, che saranno nella faculty del nostro Master Turismo culturale 4.0.

Che cos’è per IFEXPERIENCE un’esperienza turistica?

Tutto ciò che permette di disconnettersi per qualche ora, o soltanto qualche minuto, dal flusso automatico di pensieri, preoccupazioni, urgenze e obiettivi che occupa il nostro quotidiano, per riconnettersi invece con la meraviglia del mondo che ci circonda. 

E chi è per voi il turista oggi? 

Per noi la figura del turista nella sua accezione comune è superata. Viviamo in un’epoca in cui tutti siamo turisti, il che vuol dire che nessuno lo è più. Siamo turisti quando viaggiamo verso una destinazione lontana, ma anche quando passiamo un fine settimana in una città vicina, proviamo un nuovo ristorante etnico appena aperto in un altro quartiere o visitiamo una mostra a pochi metri da casa. L’esperienza turistica è diventata parte integrante e costante delle nostre vite, sempre più ansiose di nuove scoperte, e non si limita come un tempo al lungo viaggio programmato con mesi di anticipo. 

Che cosa intendete per Turismo Culturale? E in che modo può avere un impatto sulla società?

E’ un fenomeno molto complesso, di enorme portata socio-culturale, ma ancora largamente sottovalutato. L’esperienza digitale, anziché sostituire la necessità di vedere dal vivo i capolavori dell’arte, ha accentuato in maniera esponenziale il bisogno di fruire fisicamente dei siti più famosi. Il viaggio di scoperta è diventato oggi un rito irrinunciabile, che muove milioni di persone generando grandi opportunità ma anche pericolosi cortocircuiti come il fenomeno della pressione antropica su luoghi estremamente delicati. 

Qual è l’aspetto più innovativo del vostro modo di concepire la scoperta e l’approfondimento di una destinazione o di un evento culturale? 

Garantire una fruizione il più possibile integra dei luoghi o delle opere d’arte, restituendone il fascino senza tempo, troppo spesso inquinato da elementi invasivi come cartelli, luci troppo forti, ostacoli visivi. Le nostre esperienze sono destinate sempre ad un numero molto ristretto di ospiti, che possono vivere pienamente l’atmosfera intatta di un sito rispettando il suo fragile equilibrio. 

Da quando avete cominciato, com’è cambiato il vostro approccio e dove si èspostata l’attenzione del vostro target “turistico” di riferimento?

Abbiamo assistito ad una crescita esponenziale dell’interesse verso il patrimonio storico artistico, non solo da parte dei singoli visitatori ma anche nel mondo della moda e della comunicazione. I social media come Instagram o TikTok hanno diffuso più o meno consapevolmente l’immagine di luoghi e contesti di grande impatto visivo, generando anche nel pubblico più giovane enorme curiosità nei confronti di siti un tempo poco frequentati. 

Ci raccontate le vostre tre esperienze preferite tra quelle che avete realizzato?

Come un vero e proprio atelier, ogni anno il nostro studio creativo disegna nuove esperienze in diverse città e destinazioni internazionali, che entrano a far parte della nostra collezione. Altre volte invece i nostri clienti ci chiedono di realizzare esperienze su misura, spesso incentrate su tematiche molto specifiche. Difficile dunque scegliere le nostre preferite. Tra le esperienze da collezione, sicuramente le città segrete, perché ci piace sorprendere chi pensa di conoscere tutto del posto dove vive e invece scopre luoghi straordinari nascosti a pochi metri da casa. Ma anche le esperienze dedicate agli archivi segreti, in grado di svelare storie incredibili attraverso la visione di antichi manoscritti custoditi in meravigliose biblioteche. Tra le esperienze su misura, ci fa sempre molto piacere realizzare itinerari di ispirazione per i team creativi di grandi brand internazionali

Con nostra grande soddisfazione sarete nella faculty del Master Turismo Culturale 4.0: come si insegna a ideare e progettare un’esperienza turistica che soddisfi – e perché no, superi – sia le aspettative di fruitori sempre più “esigenti” sia tutte le necessità di chi queste esperienze le crea?

Sono tre i fattori più importanti da considerare: il contenuto, la logistica e la narrativa. Per progettare un’esperienza occorre innanzitutto conoscere molto bene le risorse del territorio, ma anche saper adottare un linguaggio coinvolgente e contemporaneo per raccontarle. Abbiamo accettato con piacere il vostro invito, perché crediamo nella necessità di formare figure adeguate a rispondere ad una domanda crescente e con aspettative sempre più alte, ma anche professionisti in grado di valorizzare un territorio proteggendone al contempo l’identità.


Il Master Turismo culturale 4.0 – organizzato in collaborazione con Tools For Culture, Borghi Più Belli d’Italia e Associazione Dimore Storiche Italiane – fornisce una comprensione approfondita del settore e delle dinamiche che mettono in connessione patrimonio, cultura e innovazione tecnologica. Sono disponibili borse di studio a copertura totale e altre agevolazioni economiche. Per maggiori informazioni, visita il sito o contattataci.

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